Attualita'

Lettera aperta: "Grazie a Dio c'è anche Famiglia Cristiana”


Gentilissima redazione di “Infoagropoli”,come era prevedibile, gli ultimi editoriali di “Famiglia Cristiana”(ma soprattutto quello di questa settimana) hanno suscitato un vespaio di polemiche e di aspre critiche. Il settimanale cattolico è stato accusato, e non è la prima volta, di essere fazioso e di aver fatto una scelta precisa verso un determinato schieramento politico.

 Questo è assolutamente falso. “Famiglia Cristiana”, anche quando si affrontano temi scottanti, non manca mai di coraggio e di autonomia, come viene riconosciuto e attestato ampiamente da chi non ha né paraocchi né è servo o suddito, ovvero da chi è sufficientemente libero.

I giornali seri non sposano nessun partito, o movimento, o governo, o leader.

Hanno una propria linea editoriale, in base alla quale leggono e giudicano l’attualità.

Famiglia Cristiana è un giornale cattolico serio, diretto da un sacerdote serio come don Antonio Sciortino che ne rappresenta la linea editoriale insieme agli editorialisti, a cominciare da Beppe Del Colle, giornalista di lungo corso e di specchiata onestà, morale e intellettuale. Sulle questioni di fede è allineata al magistero della Chiesa. Sulle scelte politiche risponde al cervello e alla coscienza dei suoi editori e giornalisti.

Ha criticato il governo Prodi sui Dico, ora critica il governo Berlusconi per le tendenze fascistoidi e xenofobe, oltrechè per le violazioni della legalità e della Costituzione. Insomma è un’ottima cartina al tornasole per misurare il rapporto fra i nostri politici e la libertà di stampa.

Famiglia Cristiana ha criticato sempre il centro sinistra per le ambiguità sulle questioni etiche. Franco Grillini l'ha trattata come serva del Vaticano: “Famiglia Cristiana si allinea alle posizioni più reazionarie della gerarchia vaticana sposando la politica della diffamazione e dell'insulto verso gli omosessuali”. Zanda: “Espressioni cattive, violente e ingiuste. Non le usa nemmeno il più duro degli avversari politici. Sono mortificato e addolorato”. Soro: “Editoriale inaccettabile, settimanale fazioso, non fa un buon servizio ai cattolici”. Marini: “La posizione di Famiglia Cristiana è sbagliata, ingenerosa e inaccettabile. Noi cattolici democratici non siamo sotto tutela”. Fioroni: “Non vorrei che Famiglia Cristiana, rimpiangendo vecchi schemi, chiedesse il restauro di una corporazione cattolica bonsai”.

Tra l'altro le opinioni liberamente espresse da Famiglia Cristiana riflettono evidentemente un sentimento diffuso in ampi strati del Paese, sia tra i credenti che i non credenti. E' curioso che spesso venga presa come esempio editoriale, ma quando fa riflessioni un po’ scomode va ridotta al silenzio. Ecco, appunto.
La stessa smemoratezza mostrano i berluscones, a parti invertite. Quando Famiglia Cristiana criticava Prodi, Il Giornale titolava compiaciuto: “Anche Famiglia Cristiana contro il governo”. Ora, forse per dimostrare che il fascismo sta tornando davvero, sbatte in prima pagina il seguente titolo: “Famiglia Cristiana non capisce più niente”. Bondi ora sostiene che FamigliaCristiana è “catto-comunista”, ha “un’antipatia viscerale per Berlusconi”, “ha perso il rapporto con il popolo, credenti e parrocchie”, “prende lucciole per lanterne”, insomma “danneggia la Chiesa”.
Poi c’è Maurizio Lupi, l’onorevole ciellino; quando Famiglia Cristiana chiede di rivedere la legge 194 si spella le mani: “Condivido pienamente l'appello lanciato da Famiglia Cristiana”. Poi Famiglia Cristiana critica il governo Berlusconi e riecco Lupi, riveduto e corretto: “Famiglia Cristiana ha un continuo pregiudizio contro il nostro esecutivo… Un attacco come questo me lo sarei aspettato da Liberazione o dal Manifesto, non da un giornale cattolico… Spiace che un simile orientamento sia espresso da un settimanale cattolico che sembra sempre più allineato sulle posizioni dell’Unità o del Manifesto invece di trasmettere messaggi per la costruzione del bene comune… Il settimanale è ondivago: un giorno attacca il Pd, l’altro il Pdl, insomma dà un colpo al cerchio e uno alla botte”. L’idea che sia semplicemente un giornale libero non lo sfiora neppure. E' una questione di libertà!


Grazie per la consueta ospitalità Cristoforo Cappetta

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